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DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA ATTO DI NOTORIETÀ
IN CASO DI RICHIESTA DI “CERTIFICAZIONE VERDE COVID-19* DISCRIMINATORIA
Valido ad ogni effetto di Legge ex art, 48 DPR 28-12-2000 m. $45
AUTODICHIARAZIONÉ ex ARTT. 2, 21, 38, 46, 47, 4B, 74, 75, 76 DPR 28 dicembre 2000 n. 445
a
PUBBLICI ESERCIZI
O DATORE DI LAVORO
Alla c. a. di Sede operativa / Sede legale
Il/La sottoscritto/a Nome Cognome
, Nato/a
residente in
in via
CON RIFERIMENTO al DL n. 52/2021, DL n. 105/2021, DLn. 111/2021 e DLn. 127/2021, DLn. 172/2021 e DL 1/2022,
VISTO l’art. 54 della Costituzione italiana
VISTI gli artt. 1, 4, 13, 16, 28, 35 e 41 della Costituzione italiana,
VISTA la Risoluzione 2361/2021 del Consiglio d’Europa,
VISTO il Regolamento e statuto dell’Unione Europea,
VISTA la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (CDFUE)
VISTA art. 6 Trattato UE e l’art. 21 TUE che vieta ogni discriminazione,
VISTO lo Statuto di Roma
CONSIDERATO CHE il Regolamento UE 2021/953 del Parlamento Europeo vieta la discriminazione fra vaccinati e non vaccinati (Considerando
36), e il Regolamento UE 2000/78, comma 1 e 2, del Paramento Europeo che vieta la discriminazione diretta e indiretta,
VISTA la consolidata giurisprudenza comunitaria secondo cui le norme comunitarie “prevalgono sulle norme di diritto interno, sia anteriori sia
successive, con esse eventualmente in conflitto, Non soltanto il giudice nazionale, ma anche tutti gii organi della Stato, comprese le autorità
amministrative, sono obbligati ad adottare tutti i provvedimenti necessari per agevolare la piena efficacia del diritto comunitario” (Corte di
Giustizia 9,3,1978 Simmenthal C-106/77; Corte di Giustizia 9.9.2003 Consorzio Industrie Fiammiferi C-198/2001; Corte di Giustizia 17.06.1999
Piaggio C-295/97);
AI SENSI E PER GLI EFFETTI degli artt, 21, 38, 47, 48 e 74 del DPR n. 445/2000,
CONSIDERATO CHE il sottoscritto dichiarante gode della medesima tutela giuridica costituzionale ed eurounitaria (diritti inviolabili e libertà
fondamentali) di chi è munito di certificazione verde COVID-19 prevista dalla normativa vigente euro-unitaria, a cui la Repubblica italiana è
vincolata giuridicamente (artt. 11-117 Cost.),
CONSIDERATO CHE, ai sensi dell’art. 48 del DPR n. 445/2000, la presente autodichiarazione consente di esercitare, in modo paritetico e tutelato
dalla Costituzione Italiana e dalla normativa comunitaria che l’italia ha l’obbligo di rispettare (artt. 11-117 Cost.), gli stessi identici diritti
esercitabili con la certificazione verde COVID-19, ovvero di libero ingresso in ogni locale o ambiente o mezzo di trasporto o istituto scolastico od
ospedaliero o lavorativo, come previsto dai suddetti D.L.,
RITENUTO CHE, ai sensi dell’art. 28 Costituzione della Repubblica, “(…) i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttomente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti RITENUTO CHE, ai sensi dell’art. 187 TULPS, “Salvo quanto dispongono gli articoli 689 e 691 del codice penale (cliente in stato di ebbrezza), gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo
la violazione è punita; con riferimento a bar, osterie, sale pubbliche, alberghi e ristoranti,
RITENUTO CHE l’art, 393-bis c.p, prevede causa di non punibilità per la resistenza agli atti arbitrari dei Pubblici Ufficiali che eccedono i limiti delle
proprie attribuzioni e/o i più elementari doveri di correttezza e civiltà,
RITENUTO CHE i suddetti D.L. si pongono in contrasto con il Regolamento UE 2021/953 e soprattutto con la CDFUE, ed essendo, secondo la
Riurisprudenza comunitaria, anche gli enti amministrativi degli Stati membri tenuti a disapplicare la normativa nazionale in contrasto con la
normativa comunitaria, divenendo cosi atto arbitrario l’atto di impedire l’accesso a vari luoghi aperti al pubblico, pubblici esercizi, trasporti o al
proprio posto di lavoro,
VISTA la L. 382/1978, DPR 545/1986, Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 art. 1349 COM (Codice dell’Ordinamento Militare), anche il
Militare a cui è impartito un ordine contra legem “ha il dovere di non esequire l’ordine ed informare al più presto i superiori,
VISTO l’art. 21 L. 183/2010, “Misure atte a garantire pari opportunità, benessere di chi lavora e assenza di discriminazioni nelle amministrazioni
pubbliche (..) e si impegnano a rilevare, contrastare ed eliminare ogni forma di violenza morale o psichica al proprio interno”,
AI SENSI dell’art. 38 del DPR n. 445/2000, la presente autodichiarazione viene corredata da copia fotostatica del documento d’identità, ovvero
viene inviata a mezzo telematico al destinatario (Pubblica Amministrazione o esercente un pubblico servizio a un esercente aperto al pubblico),
ovvero presentata brevi manu al ricevente,
VISTO il testo del codice della Privacy coordinato e argiornato, da ultimo, con le modifiche apportate dalla L 27 dicembre 2019, m. 160, dal DL 14
giugno 2019, m. 53, dal DM 15 marzo 2019 e dal Decreto di adeguamento al GDPR (Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101); e CONSIDERATO
che manca la delega specifica da parte del Titolare dei dati personali (Min. Salute) al Responsabile dei dati personali (esercenti o autorità di PS),
nonché istruzioni specifiche e formazione adeguata e necessaria per l’attività di verifica,
VISTO l’articolo 74, DPR 28-12-2000 n. 445, Violazione dei doveri d’ufficio”, Comma 1: Costituisce violazione dei doveri d’ufficio la mancata
accettazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di notorietà rese a norma delle disposizioni del presente testo unico.
VISTI gli articoli 323 c.p. (Abuso d’ufficio), art. 604-bis c.p. (Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e
religiosa), art. 610 c.p. (Violenza privata), art. 661 c.p. (abuso della credulità popolare), art. 629 c.p. (Estorsione), in relazione a qualsiasi
comportamento minaccioso e/o di costrizione e/o di induzione per chiunque volesse costringere a un comportamento illecito e discriminatorio;
il sottoscritto, essendo in possesso di tutti i requisiti di legge per l’esercizio dei propri diritti e libertà fondamentali, e consapevole della
decadenza dei benefici di cui all’art. 75 DPR 445/2000 e delle sanzioni penali stabilite dalla legge per false attestazioni e dichiarazioni mendaci
(art. 76 DPR 445/2000 ed art. 495 c.p.);
AUTODICHIARA
1) Il PROPRIO DIRITTO DI INGRESSO E FRUIZIONE PIENA DI SERVIZI – SENZA SUBIRE DISCRIMINAZIONI – in ogni ambiente previsto dalla
certificazione verde COVID-19 (BAR, RISTORANTI, MUSEI, BIBLIOTECHE, PALESTRE, PISCINE, ecc.)
2) Il DIRITTO AL LAVORO (art. 4 Cost.), in ottemperanza al principio di uguaglianza (art. 3 Cost., in combinato disposto con gli artt. 2, 13, 32, 117
Cost. e 21 della CDFUE),
3) il PROPRIO DIRITTO DI UTILIZZO DEI TRASPORTI (AUTOBUS, TRENI E NAVI / TRAGHETTI) nelle stesse identiche misure garantite a chi sia
munito di certificazione verde,
4) il PROPRIO DIRITTO DI FREQUENTAZIONE DI TUTTE LE SCUOLE e UNIVERSITÀ nelle stesse identiche modalità previste dal DLn, 111/2021
mediante l’uso della certificazione verde
Luogo e Data Firma (per esteso e leggibile)
NB: in caso di presentazione brevi manu, la sottoscrizione va eseguita al momento della presentazione in ottemperanza dell’art. 38 DPR
445/2000.
Si allega copia fotostatica del proprio documento d’identità.
Sulle certificazioni / dichiarazioni da produrre ai soggetti privati è apposta, a pena di nullità, la dicitura: “Il presente certificato non può essere
prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi (modifiche apportate al DPR 445/2000 dall’art. 15
dellaL183/2011 in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive).